Joseph Anton Koch
Joseph Anton Koch (Elbigenalp, 27 luglio 1768 – Roma, 12 gennaio 1839) è stato un pittore austriaco-tedesco.
Per quanto concerne lo stile, le sue opere si collegano al Neoclassicismo del suo maestro e amico Carstens; riflettono inoltre una conoscenza profonda dell'opera di Michelangelo, in particolare nella rappresentazione del corpo umano e del nudo, e di Annibale Carracci per i paesaggi.
I soggetti sono per lo più religiosi, mitologici, o danteschi. L'interesse per la natura è testimoniata, nei suoi taccuini, dai numerosi dettagli riguardanti la natura, gli animali, le piante, gli elementi paesaggistici e gli esseri umani che incontrava nei suoi vagabondaggi o nei luoghi in cui risiedeva, per es. a Olevano Romano. Se si eccettuano le figure umane presenti in questi taccuini, e i ritratti a olio della moglie Cassandra e del padre, Koch tuttavia non si dedicò mai al ritratto.
Koch era molto abile anche nella tecnica dell'incisione su rame con cui realizzò Vedute Romane, un'importante testimonianza del paesaggio urbano della Roma dei suoi tempi. Gli affreschi del Casino di Villa Massimo mostrano il talento multiforme di questo artista. Raggiunse tuttavia la piena maturità artistica solo a partire da 1807, con le sue pitture ad olio.
I disegni preparatori dei suoi dipinti sono spesso composizioni complesse. Questo tipo di disegni sono numerosi e di solito costruiti con tanta perizia da poter essere considerati opere d'arte autonome. Alcuni disegni di paesaggi alpini sono più importanti delle pitture ad olio che più tardi vennero tratte da essi. Questi schizzi furono eseguiti nella maggior parte dei casi durante i viaggi giovanili in Svizzera. I suoi paesaggi eroici, come egli stesso li definiva, erano ispirati alla luminosa bellezza della Campagna Romana in cui inseriva elementi caratteristici dello stile neoclassico.
Le sue opere si trovano nelle più importanti pinacoteche europee, per es. nel Kunstmuseum di Basilea, nella Gemäldegalerie di Berlino, nella Pinacoteca di Dresda, nel Ferdinandeum di Innsbruck, nel Museo Thorvaldsen di Copenaghen, nella Staatsgalerie di Stoccarda. Grazie ai rapporti con re Luigi I di Baviera la Neue Pinakothek di Monaco di Baviera possiede una collezione particolarmente ricca delle opere di Koch.
