Hans Memling (Seligenstadt, 1436 circa – Bruges, 11 agosto 1494) è stato un pittore tedesco di formazione fiamminga.
Fu tra i principali maestri della "seconda generazione" della pittura fiamminga, dopo quella dei pionieri come Jan van Eyck, Robert Campin e Rogier van der Weyden. Le sue opere sono caratterizzate da un'eleganza raffinata, a tratti malinconica, che riassume al meglio la breve ma intensa stagione artistica promossa dai mercanti di Bruges.
Nei pressi di Aschaffenburg, in Baviera, si trova ancora oggi la cittadina di Mömlingen, dal quale si pensa sia derivato il cognome della famiglia Memling: non lontano di lì, a Seligenstadt, in un anno imprecisato, ma vicino al 1435, nacque Hans Memling, figlio di Hermann.
Fino al suo trasferimento nelle Fiandre, nessun documento attesta vicende della sua vita, ma la sua approfondita conoscenza del trittico del Giudizio Universale del pittore tedesco Stephan Lochner, a Colonia, e l'esser stato indicato come proveniente da Magonza nell'atto di morte redatto dal notaio Rombouts de Doppere rende certa la sua permanenza in queste due città negli anni precedenti il 1460.
Analoghi motivi stilistici, che evidenziano la stretta dipendenza delle sue opere giovanili dalla pittura di Rogier van der Weyden, lo fanno ritenere allievo di quest'ultimo, a Bruxelles, nei primi anni sessanta, fino al suo trasferimento a Bruges, dopo la morte del suo maestro avvenuta nel 1464, e il conseguimento della cittadinanza della città fiamminga, il 30 gennaio 1465.
L'opera di Memling, delicata nei colori e caratterizzata da forme di estrema grazia, venne presto notata anche in Italia da committenti come il cardinale Grimani ed il cardinale Bembo a Venezia, oltre ai Medici di Firenze.