Giuseppe Patania
Giuseppe Patania (Palermo, 18 gennaio 1780 – Palermo, 23 febbraio 1852) è stato un artista italiano.
La madre, Giuseppa D'Anna era cugina di Vito D'Anna. Il padre, Giacinto Patania, era un confettiere e sarto che discendeva dall'omonimo artista acese del Seicento, ma nonostante l'apparentamento con illustri esponenti dell'arte in Sicilia, i genitori non appoggiarono la sua iniziale vocazione, però grazie ad una zia e a un artista locale sconosciuto, Patania poté ricevere delle prime nozioni. Più avanti fu scoperto da un amico della famiglia, l'architetto Salvatore Attinelli, e grazie al suo appoggio entrò nella rinomata bottega di Giuseppe Velasco. Con quest'ultimo interruppe il rapporto di apprendistato per un diverbio intercorso nel 1795, così continuò a formarsi da solo, seguendo al contempo lezioni all'Accademia del nudo di Palermo con Vincenzo Riolo.
Al 1803 risale il suo più antico ritratto noto di Giovanni Meli, in passato presente nelle collezioni di Agostino Gallo, oggi in una proprietà privata della città natale. L'anno seguente Patania si ritrovò per lavorare assieme a Stefano Cotardi a degli interni nella Ca n'Oliver per Llorenç Oliver di Maó, mercante e armatore di Minorca. Dopodiché si trasferì per qualche tempo a Napoli (1805), dove ritrasse il principe di Sant'Antimo da adolescente che interpreta il dio Apollo, soggetto evocativo, appartenente dapprima alla collezione dei Ruffo, oggi presente al Museo nazionale di San Martino. Tornato in patria non poté più viaggiare a causa di un problema di salute non specificato, ma avviò una breve collaborazione con l'architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia (per un dipinto di San Calogero nella cappella della Real Casina di Caccia a Ficuzza e la decorazione di alcuni saloni di Palazzo Belmonte-Riso, quest'ultimi andati distrutti durante i bombardamenti del 1943). Ad Alcamo (Trapani) dipinse pure cinque pregevoli tele per il Santuario di Maria Santissima dei Miracoli.
Tra il 1807 e il 1815 risalgono degli affreschi attribuiti del tutto o in parte al Patania realizzati alla Palazzina Cinese e al Palazzo dei Normanni.
All'ultimo periodo professionale di Patania è legato al riconoscimento come membro della National Academy of Design di New York (1841).
È sepolto a San Domenico.