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Gianantonio Guardi


Gianantonio Guardi, o Giovanni Antonio (Vienna, 27 maggio 1699 – Venezia, 23 gennaio 1760), è stato un pittore italiano.

Educato alla pittura da suo padre Domenico Guardi, trentino d'origine e sposato con Maria Claudia Pichler, originaria di Egna ma trasferitosi a Vienna per lavoro, rimase di questo orfano a soli diciassette anni, ereditandone lo studio che condivise con i suoi due fratelli Francesco e Niccolò, dei quali fu anche maestro, e con i quali si specializzò nella realizzazione di opere a carattere sacro e di copie di celebri maestri della pittura.

Il primo lavoro che gli viene completamente attribuito è la pala d'altare della famiglia Marcolla nella chiesa di Santa Maria Assunta di Vigo di Ton raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Nicola da Bari, Rocco, Carlo Borromeo e Antonio abate.

Alla morte del Schulenburg tornò in contatto con la famiglia Giovanelli tramite Francesco Savorgnan marito di una nipote, a loro si deve l'incarico per la realizzazione della pala nella chiesa di Sant'Antonio Abate a Belvedere dedicata alla Madonna del Rosario con i santi Domenico, Giovanni Nepomuceno, Antonio Abate, Sebastiano e Marco, ora conservata nel palazzo Attems-Petzenstein a Gorizia. Dal 1749 al 1750 realizzò il ciclo delle storie di Tobia sul parapetto dell'organo per la chiesa dell'Angelo Raffaele a Venezia.

Si deve forse al cognato Giambattista Tiepolo, che ne aveva infatti sposato la sorella Cecilia, la commissione del 1754 per la Pala Ferri nella chiesa di San Vincenzo Martire a Cerete Basso, grazie alla sua presenza nella bergamasca, esattamente per la realizzazione della pala del Paradiso in Rovetta grazie ai quali è annoverato tra i pittori più importanti del rococò veneziano.

Degna di nota anche la pala d'altare della Chiesa di San Martino a Pinzano al Tagliamento.

Il pittore visse sempre una situazione economica precaria, tanto che il Casanova che fu suo allievo, ricordava quegli anni come di un periodo molto duro e difficile. Risulta che ancora nel 1753 dovette vendere la tomba di famiglia nella chiesa di Santa Agata in Commezzadura.