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Galileo Chini

Galileo Chini


Galileo Andrea Maria Chini (Firenze, 2 dicembre 1873 – Firenze, 23 agosto 1956) è stato un pittore, decoratore, grafico e ceramista italiano, tra i protagonisti dello stile Liberty in Italia.

Galileo Chini nacque a Firenze da Elio, sarto e suonatore dilettante di flicorno, e da Aristea Bastiani. Dopo la morte del padre, si iscrisse alla Scuola d'Arte di Santa Croce, a Firenze, dove frequentò i corsi di decorazione. Iniziò a lavorare nella fabbrica di prodotti chimici Pegna, successivamente fu apprendista decoratore nell'impresa di restauri dello zio paterno Dario (1847-1897). Proseguì nell'attività di apprendista fino al 1895 frequentando, oltre l'azienda dello zio, le botteghe di Amedeo Buontempo e Augusto Burchi, entrambi pittori attivi in quegli anni a Firenze.

Galileo Chini fu un artista poliedrico, versatile, imprevedibile, sicuramente tra i pionieri del Liberty in Italia, della fine Ottocento inizi Novecento. Si dedicò con passione all'arte della ceramica, partecipando all'abbellimento di facciate in molti palazzi e ville italiane e arricchendo l'arredamento interno di vasellame e rivestimenti ricercati. Dipinse nature morte, bellissimi paesaggi della Versilia e ritratti. Cimentatosi nell'attività d'illustratore, realizza espressivi manifesti per eventi culturali, manifestazioni e rappresentazioni teatrali e per molte opere del tempo crea scenografie e costumi.

Chiamato alla corte di re Rama V a Bangkok, per la decorazione della sala del trono nel palazzo reale, comprese e acquisì le origini orientaleggianti dell'Art Nouveau.

L'Art Nouveau fu un movimento anticonformista, che stravolse tutte le vecchie convenzioni. Le caratteristiche estetiche del nuovo stile furono accolte contemporaneamente in tutti i maggiori centri artistici europei, con nomi ed espressioni diverse secondo i caratteri della tradizione locale. L'Art nouveau in Francia fu interpretata proprio come arte nuova, rinnovatrice, in Italia si chiamerà “Floreale” o “Liberty”, interpretata alla lettera da Chini con libertà di espressione.

Galileo Chini ha volto barbuto e i capelli scompigliati più da intellettuale tormentato che da pittore, ma ha due occhi penetranti e uno sguardo sicuro che comunica una forte personalità artistica. Personalità che si apre sempre a novità, senza tener conto delle tendenze del tempo. Del resto lui stesso ritiene che non sia impossibile scindere l'uomo dall'artista, proponendosi sempre come una persona e non come un numero.