Francesco Verla (Villaverla, 1470 – Rovereto, 1521) è stato un pittore italiano.
Fu un pittore del Rinascimento, contemporaneo di Andrea Mantegna, di cui ricalcò lo stile. Seguace di Bartolomeo Montagna, la sua pittura fu influenzata anche dal Perugino, che conobbe personalmente nei primi del Cinquecento durante un soggiorno in Umbria; si spostò in seguito a Roma, visitò e studiò la Domus Aurea dove assimilò la tecnica della grottesca, che divenne in seguito uno dei motivi ornamentali caratteristici della sua pittura. Rientrato a Vicenza dopo l'esperienza romana si trasferì prima a Schio e nel 1513 in Trentino, dove operò in vari centri (Trento, Terlago, Seregnano, Calliano); si stabilì definitivamente presso Rovereto, dove morì.
In un’area, quella trentina, ancora saldamente legata alla stagione tardogotica, Verla avviò un rinnovamento artistico che poi si affermò durante tutto il vescovato di Clesio. La perdita di molte sue pitture e l’avvicendarsi alla corte clesiana di artisti come Girolamo Romani, detto il Romanino, Dosso Dossi e Marcello Fogolino contribuirono a oscurarne i meriti.