Cristofano Allori
Cristofano Allori (Firenze, 17 ottobre 1577 – Firenze, 1º aprile 1621) è stato un pittore italiano, figlio di Alessandro Allori.
Cristofano Allori nacque a Firenze da Maria e dal pittore Alessandro di Cristofano Allori, allievo e pupillo del noto Agnolo di Cosimo, detto il Bronzino, appellativo che egli aveva ereditato dal maestro e che trasmetterà anche al figlio. Alessandro, che dopo la morte del Bronzino (1572) e del Vasari (1574) poteva vantarsi di essere tra i primi pittori di Firenze e di godere di grande considerazione a corte, lo prese molto presto nella sua bottega, tanto che già nel 1590 Cristofano firmava la sua prima tela, un acerbo Ritratto del conte Ugo di Toscana. Nella bottega assimilò il disegno paterno, si dedicò a copiare le tele di Raffaello e di fra Bartolomeo, a studiare le opere del Bronzino e del Ligozzi, impegnandosi nel ritratto: quello di Francesco e Caterina de' Medici è del 1596.
Cristofano, che guardava agli esempi del Cigoli e di Santi di Tito, con gli anni e con il mutare del gusto che esigeva ora un tratto e un colorito più morbido, si mostrava insoddisfatto della maniera michelangiolesca e delle fredde colorazioni del padre, che prese a male quelle sue critiche che parevano screditarlo; da parte sua, Cristofano «era solito rispondere a chi gliene parlava, che suo padre nell'arte della pittura era eretico», sicché, in un giorno del 1600, se ne andò a dipingere nella bottega di Gregorio Pagani (1558-1605), esponente della scuola fiorentina del tardo manierismo, che cercava di unire il ricco colore dei veneziani con l'attenzione al disegno tipica dei fiorentini.
Le sue opere si distinguono per la loro stretta aderenza alla natura e per la delicatezza e la perfezione tecnica della loro esecuzione. La sua abilità tecnica è dimostrata dal fatto che alcune copie di dipinti del Correggio sembrano essere stati realizzati proprio dal Correggio stesso. L'estrema cura dei particolari ha limitato il numero delle sue opere, molte delle quali si trovano a Firenze.
Il suo capolavoro è probabilmente la Giuditta con la testa di Oloferne. Esiste in tre versioni: una a Palazzo Pitti a Firenze, la seconda nella Queen's Gallery di Londra e una terza al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Modello per Giuditta fu la sua amante, Maria di Giovanni Mazzafirri detta Mazzafirra, cortigiana di celebre bellezza. È rappresentata anche nella Maddalena e in un ritratto che si trova al museo d'Arte e di Storia di Ginevra. La testa di Oloferne è considerata un autoritratto dell'Allori che per la bella Mazzafirra perse, metaforicamente, la testa.