Antonio Gherardi
Antonio Gherardi, già Tatoti (Rieti, 20 settembre 1638 – Roma, 10 maggio 1702) è stato un pittore e architetto italiano.
Antonio Tatoti nacque a Rieti, segnalatosi come una promessa della pittura fu preso sotto la protezione del Governatore reatino Bulgarino Bulgarini, che lo spedì a Roma nel 1656. Qui venne a contatto con la grande pittura barocca e fu allievo nella bottega di Pietro da Cortona, con il quale collaborò come stuccatore nei suoi grandi cicli d'affresco per le chiese romane. Frequentò anche la bottega di Pier Francesco Mola.
In questo periodo cambiò il suo nome in Antonio Gherardi. Cominciò per lui un periodo di viaggi che lo portarono in contatto con le scuole barocche di molte città italiane, tra il 1667 e il 1669, tra cui Bologna, Genova, Milano, Venezia, Firenze e Perugia. Tornato a Roma entrò nell'Accademia di San Luca nel 1674.
Lavorò molto soprattutto nei centri dello Stato Pontificio. Nel 1682, nella sua città natale gli venne concessa la patente di nobiltà. Come architetto fu coevo di Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini, ma colui da cui subì l'influenza più forte fu l'architetto Guarino Guarini, a cui s'ispira per la sua opera più ardita: la cupola della Capella Avila nella chiesa di Santa Maria in Trastevere (1678-1680). Ma altre sue opere architettoniche furono anche le costruzioni della Cappella del Beato Francesco Solano (1675), per la Basilica di Santa Maria in Aracoeli, e la Cappella di Santa Cecilia (1695-1700), per San Carlo ai Catinari, ambedue a Roma.
Fu pittore di pale d'altare per varie chiese e palazzi romani, ma lavorò anche per le chiese dei paesi intorno a Roma, come le cattedrali di Monterotondo, Poggio Mirteto e della stessa sua città natale.
