Il museo di Cisterna, fondato nel 1980 da un gruppo di volontari, nel corso di questi decenni è diventato il museo etnografico più importante del Piemonte. All’interno delle 23 stanze distribuite sui tre piani del castello sono illustrate 25 botteghe, attraverso gli oggetti e gli arredi che venivano utilizzati nel passato. Gli attrezzi sono stati raccolti, restaurati e sistemati dai volontari nelle stanze del castello.
L'articolazione del percorso espositivo prevede una divisione dello spazio museale in tre sezioni:
CANTINA: a sua volta suddivisa nelle sale dedicate al ciclo produttivo dei cereali, a quello del vino e ad una più generica collezione di utensili di uso comune. Questa sezione costituisce la parte più atipica del museo, in quanto l'unico "mestiere" rappresentato è quello del fabbro ferraio.
PIANO NOBILE: rappresentazione di una piazza, anzi "della" piazza di un piccolo centro come Cisterna, luogo di socialità per eccellenza, con la serie delle "botteghe", non solo collegate ad un "mestiere", che vi si affacciano: panetteria, "torronificio", osteria, sartoria, tipografia, tabaccheria.
PIANO SOTTOTETTO: serie di "mestieri" artigiani: ciabattino, sellaio, falegname, tessitore, organaro, carradore, bottaio, materassaio, cestaio, calderaio, arrotino, lattoniere. Sono presenti tre spazi espositivi "di contesto" che cercano di evidenziare anche usi ed abitudini: la "sala dei pesi e delle misure"; la "sala della media borghesia" che si pone in diretto rapporto e raffronto con la "sala del lavoro della donna", riproposizione di un interno di casa contadina.