La biblioteca nazionale "Vittorio Emanuele III" di Napoli (già Reale biblioteca borbonica) è una biblioteca pubblica statale che ha sede presso il palazzo reale, in piazza del Plebiscito. Ha un patrimonio di 1 480 747 volumi a stampa, 319 187 opuscoli e 18 415 manoscritti, che in termini quantitativi la rende la terza tra le biblioteche italiane, dopo le due Nazionali Centrali di Roma e di Firenze. La Biblioteca fu istituita alla fine del XVIII secolo, raccogliendo nel Palazzo degli Studi, oggi sede del Museo Archeologico, le raccolte librarie provenienti dalle biblioteche Farnesiana e Palatina fino a quel momento conservate nella Reggia di Capodimonte. Al nucleo iniziale si aggiunsero i fondi provenienti dalla biblioteca dei Gesuiti, espulsi dal Regno di Napoli nel 1767, e dalla biblioteca della Reale Accademia, seguiti dai volumi della biblioteca cartesiana del principe di Tarsia. Per incrementare il patrimonio librario, fu stabilito che gli stampatori del Regno dovessero consegnare alla biblioteca una copia per ogni pubblicazione che mettevano in commercio. Agli inizi dell'Ottocento furono incorporate le raccolte librarie dei monasteri soppressi della certosa di San Martino, del monastero benedettino dei Santi Severino e Sossio e di San Giovanni a Carbonara.
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