Il museo è collocato in uno dei più antichi templi valdesi (risalente al 1556) e documenta l’identità della comunità valdese attraverso le vicende dei suoi locali di culto: da clandestini in periodo medievale privi di locali, i valdesi passano con la Riforma del XVI secolo alla predicazione pubblica e alla costruzione dei primi edifici; le repressioni e le persecuzioni del Seicento conducono alla distruzione sia degli edifici sia delle comunità; gli uni e le altre saranno ricostruiti nel Settecento nel periodo dell’isolamento. Nell’Ottocento il tempio sarà affiancato da altri poli di attività, come le scuole e le sale di riunioni, fino al XX secolo quando la comunità si apre ai problemi del mondo, simbolicamente rappresentato con un’immagine del Centro Ecumenico Agape. A ricordare i diversi aspetti della vita comunitaria stanno le figure sulle gallerie: l’anziano di chiesa, il maestro, la donna, il catecumeno, la moglie del pastore, la deputata al Sinodo. Le bacheche e il locale d’ingresso documentano alcuni aspetti sociologici della vita di Prali: il Comune, la borgata, i lavori nei campi, la cucina e la miniera.