Nel Museo è illustrata la storia dei giacimenti auriferi italiani, con documenti che vanno dal Cinquecento ai giorni nostri, carte topografiche antiche e recenti, una ricca raccolta bibliografica specifica, opuscoli, giornali, incisioni, fotografie, strumenti ed oggetti d'uso. Non mancano campioni di minerali auriferi e di oro nativo primario, nonché di scagliette e polvere d'oro raccolti in molti corsi d'acqua. Vi sono inoltre raccolti numerosi titoli azionari emessi dalle compagnie minerarie che fra Otto e Novecento si sono interessate delle miniere e delle alluvioni aurifere italiane, della Svizzera italiane e delle Colonie.
Di particolare interesse, per quanto riguarda la parte strumentale relativa ai giacimenti di quarzo aurifero della Val Gorzente, sono un tratto del binario impiantato nel 1888 e reperito in una delle antiche gallerie, utensili di scavo e macine in pietra di diversa età: fra queste una di grande diametro fatta in granito, roccia che è assente nella zona e che, come si evince da pubblicazioni del 1885, veniva importata dal Monte Rosa.