Il Museo memoriale della libertà si trova lungo la via Emilia levante verso san Lazzaro, a poca distanza dal Cimitero di guerra dei polacchi. È un’istituzione privata nata nel 2000 da un’idea della famiglia Ansaloni e dedicata ai protagonisti della linea Gotica. I ricordi personali e il patrimonio materiale e documentale posseduto dalla famiglia, infatti, hanno rappresentato lo stimolo di partenza per progettare un museo che, nelle intenzioni, doveva rendere comprensibili a tutti le vicende del secondo conflitto mondiale e, in particolare, della guerra a Bologna e lungo la Linea Gotica.
In un unico percorso narrativo, il grande fabbricato che lo ospita è stato diviso in cinque sezioni, nelle quali altrettanti diorami ricostruiscono scene rievocative di quel periodo storico. I diorami sono stati realizzati utilizzando manichini estremamente realistici, sofisticate tecniche cinematografiche ed effetti speciali (come il pavimento vibrante sotto il bombardamento o il fumo delle granate dei partigiani), rumori e situazioni visivamente impressionanti, volte a trascinare i visitatori in un’atmosfera di forte coinvolgimento. I cinque quadri ricostruiscono un rastrellamento di civili in un borgo appenninico, le distruzioni in città causate dai bombardamenti alleati e la precarietà della vita quotidiana, le azioni partigiane in città (la battaglia di Porta Lame) e infine lo sfondamento della Linea Gotica con la conquista di monte Belvedere nel febbraio 1945. All’aperto, poi, si snoda una collezione di mezzi militari, sia alleati che italiani e tedeschi, tra cui un aereo bimotore e un carro ferroviario blindato utilizzato per le deportazioni verso i campi di concentramento. Infine, a conclusione del percorso è possibile vedere un filmato della durata di circa tre quarti d’ora contenente materiale inedito girato dal giovane Edo Ansaloni nell’ultimo anno di guerra.