La Maison Gérard-Dayné con la sua architettura in pietra e legno rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura rurale valdostana. Donata da Celestino Dayné al Comune di Cogne e aperta successivamente al pubblico come Museo Etnografico, la casa è il risultato di ampliamenti che hanno portato all’unione di più edifici: la zona più antica in pietra e legno risale al 1600, mentre le parti in muratura al 1800.
Il percorso della visita si snoda attraverso gli ambienti funzionali della stalla-abitazione: l'ingresso è costituito da la cor, una corte coperta che funge da transizione tra l'interno e l'esterno; si accede quindi a lo beu ("stalla" in patois cognein), luogo di vita quotidiana in cui la separazione tra lo spazio per gli animali e lo spazio per gli uomini non è netta, per sfruttare il riscaldamento animale nei lunghi mesi freddi. Questa coabitazione tra uomini e animali, perdurata a Cogne fino al XX secolo, è rappresentativa delle condizioni materiali di vita in montagna e delle soluzioni funzionali trovate dagli abitanti per la loro sopravvivenza.