4 ottobre 1943. Hitler ordina la linea Gustav, uno sbarramento presidiato dal Tirreno all’Adriatico, passante per Cassino. Scopo: fermare gli Alleati diretti verso Nord. Poco più a Sud della Gustav, la linea Bernhardt per presidiare lo storico passo di Mignano Monte Lungo sulla Casilina tra i monti. Dai primi di novembre del ’43 al maggio del ’44, lunghi mesi di guerra hanno segnato per sempre migliaia di uomini e donne: i civili, residenti sul territorio, e i soldati, italiani (il “51° bersaglieri” tra tutti) e stranieri (statunitensi, canadesi, polacchi etc.). E la sofferenza è viva nella memoria dei reduci e dei loro discendenti. Tanto da farli tornare per visitare questi luoghi e per ritrovare nel Museo Historicus le testimonianze materiali di quei giorni: centinaia di reperti amorevolmente raccolti trai monti, ripuliti ed esposti. Angelo Andreoli e la moglie Maria Cristina Verdone (fondatori dell’Associazione che ha creato il museo nel 2006) scandagliano di continuo l’area, puntualizzano e precisano sul terreno le mappe degli storici, guidano sui luoghi reduci, loro discendenti e chiunque voglia, raccontano divise, armi, munizioni, dotazioni dei soldati esposti nel museo. E, soprattutto, raccolgono foto e testimonianze, racconti che restituiscono con passione ai visitatori, organizzando anche rievocazioni. Punto di forza dell’esposizione sono le due installazioni memoriali del “LI bersaglieri” e la ricostruzione della trincea. Un viaggio nelle emozioni della storia della Seconda Guerra Mondiale. Completa l’esposizione la sala sul brigantaggio post unitario.