L'area espositiva si estende su tre piani e una cantina, mostrando una sezione trasversale dello storico ambiente di lavoro e di vita della Valtellina.
Al piano terra si trova, tra le altre cose, un laboratorio attrezzato con gli strumenti per la lavorazione del legno e la lavorazione del ferro di un carradore e di un bottaio.
Al primo piano è illustrata la tradizionale produzione tessile da fibre naturali come canapa o lino. Inoltre, una sala è dedicata all'elemento religioso della città, riferendosi al Santuario della Madonna di Tirano. Degni di nota sono i magnifici paramenti che furono donati alla basilica nel 1636 dal cardinale Richelieu, probabilmente non per pura generosità, ma piuttosto per calcolo politico al fine di rafforzare la parte amichevole nella valle durante la Guerra di Valtellina.
Al secondo piano del palazzo, una stanza con pannelli in legno originali è stata allestita come un soggiorno e camera da letto tipici, mentre in un'altra stanza sono state ricostruite le caratteristiche di base di una cucina. La parte principale, tuttavia, è la stanza che mostra gli utensili dell'uso quotidiano dell'attività contadina, come la caseificazione, la macellazione, i lavori forestali e la coltivazione della vite.
La cantina ospita in particolare due torchi vinari in legno: un monumentale torchio con una grande vite di legno, tipico per la lavorazione delle uve nella valle ed una piccola pressa a vite per spremere il mosto per la produzione di Sforzato.