Il Museo di Archeologia Ligure si trova a Pegli, quartiere periferico di Genova, nelle sale della Villa Durazzo-Pallavicini.
Il museo offre un ampio panorama sul passato più antico della Liguria: dai giganteschi orsi delle caverne che 80.000 anni fa svernavano nelle grotte liguri durante i rigori dell'ultima glaciazione, fino alle più importanti città romane della regione, tra cui Genova, come confermano scoperte urbane avvenute negli anni novanta in occasione dei lavori per la realizzazione della metropolitana.
Il percorso espositivo, negli anni duemila ampliato e dotato di numerosi supporti didattici, si snoda attraverso scoperte di notevole importanza, quali:
le sepolture paleolitiche, più cospicue e meglio conservate d'Europa di cui la più antica, risalente a circa 20.000 anni fa, è detta del "Principe" delle Arene Candide per la straordinaria ricchezza del corredo;
- le tombe dei primi abitatori di Genova, fondata nel 500 a.C., sulle rotte commerciali fra l'Etruria e la greca Marsiglia, una grande necropoli che ha restituito alla luce ceramica greca a figure rosse, bronzi etruschi, vasi di alabastro e di vetro di produzione mediorientale;
- la prima delle statue-stele ritrovate in Lunigiana, enigmatiche presenze di eroi-guerrieri dell'Età del Rame;
- la Tavola Bronzea di Polcevera che riporta, inciso nel bronzo, il primo atto giuridico della Liguria.
Chiude la rassegna la preziosa ed eclettica raccolta di un collezionista del secolo scorso: il principe Oddone Eugenio Maria di Savoia, figlio di Vittorio Emanuele II, che alla sua morte prematura dotò Genova di un patrimonio rilevante di vasi greci, bronzi, ceramiche, vetri e gemme romane.