Al piano terreno, si presenta un’esposizione di attrezzi, abiti, opere pittoriche che ricostruiscono la storia e il significato del mestiere del fumista, anche nel contesto dell’emigrazione vigezzina.
Un armadio a vista raccoglie i doni che gli spazzacamini portano da tutta Europa in occasione dell’annuale raduno internazionale che si tiene ogni primo fine settimana di settembre: comignoli in terracotta di varie fogge e misure, stufe d’epoca, vetrate e insegne di vecchie botteghe aperte dagli spazzacamini vigezzini in Olanda o in Germania, fotografie in bianco e nero dei primi anni del Novecento.
Al primo piano, il museo offre un percorso multisensoriale da effettuare con cuffie, dal taglio fortemente emotivo: il visitatore entra in una canna fumaria orizzontale, ascolta il rumore del riccio e della raspa, rivive la malinconica miseria dei piccoli spazzacamini, infila la testa all’interno di un camino e infine, come esperienza di contrasto, è coinvolto nell’epopea delle famiglie vigezzine che, praticando questo mestiere, hanno raggiunto la ricchezza.