La collezione conta parecchie decine di carretti, diversi per caratteristiche e raffigurazioni, di cui alcuni esemplari appartengono alla scuola catanese. Nella sala d’ingresso, arricchita da una stampa della Necropoli di Pantalica, da il benvenuto il carretto da lavoro, bello nella sua semplicità, pitturato solo con una mano di colore giallo. Nella sala grande vi sono esposti altri sei carretti, che rappresentano le fasi della tecnica costruttiva del carretto: dall’assemblaggio delle parti in legno, alla pittura, all’intarsio, ai fregi in ferro. Nelle pareti sono esposti i purteddri (sponde posteriori) e parecchie bellissime “chiavi”; uno dei pezzi più importanti è un carretto antichissimo con colori originali, le cui raffigurazioni sono scene tratte delle opere liriche “Boheme” e “Carmen”. Di ottima fattura risultano due masciddari (sponde laterali) con dipinti che raffigurano quattro momenti della passione di Gesù. Di valore affettivo sono i due carretti del sortinese Lorenzo Sardo, l’ultimo carradore (carritteri) di Sortino.