Il Museo mostra l'evoluzione della tradizione dei Carnevali storici della Coumba Freida, tra i più antichi della Valle d'Aosta e tra i più noti delle Alpi, ancora oggi molto sentiti dalla comunità locale. I carnevali rappresentati nel museo sono quelli dei comuni delle valli della Comunità Montana Grand Combin, la Valle del Gran San Bernardo e la Valpelline: sono presenti testimonianze sui carnevali di Allein, Ollomont, Valpelline, Doues, Etroubles, Bionaz, Gignod, Roisan, Saint-Oyen e Saint-Rhémy-en-Bosses.
Il nucleo originario del museo è rappresentato da una mostra temporanea ospitata precedentemente nella stessa sede e composta da una raccolta fotografica e da alcuni costumi. La raccolta è stata ampliata e rinnovata e resa permanente e oggi l'esposizione museale si compone di una mostra fotografica, di una collezione di costumi tradizionali delle Landzette, le maschere carnevalesche che secondo la tradizione sarebbero allegoriche delle uniformi dell'esercito napoleonico che nel maggio dell'Ottocento attraversò la Valle del Gran San Bernardo durante la campagna d'Italia, di alcuni video e di varie pubblicazioni e materiali d'archivio. Secondo un'altra tradizione orale, invece, i costumi furono inventati dagli abitanti del villaggio per divertimento e per festeggiare con costumi inconsueti due abitanti del villaggio, Lo toc e La tocca, e non tanto giovani, che avevano deciso di sposarsi. Della Bènda (il corteo del carnevale, composto dai gruppi mascherati detti patoille) fanno parte, oltre alle Landzette e a Lo Toc e La Tocca, anche la maschera tradizionale dell'Orso, una sola per ogni carnevale della coumba freida, allegoria ricorrente nei carnevali di montagna dell'arrivo della primavera, e inoltre l'arlecchino, la guida e i musicisti.