Nelle stanze del Museo si allineano gli utensili relativi ai vari cicli di produzione. Per quello del latte: la stanga per portare l'acqua alle bestie e per il trasporto del latte; il ramà (paiolo di rame) per raccoglierlo; il cuin (colino) di legno d'ontano; le fascelle (forme); la cassa (mestolo); la conchetta di legno con la parte centrale sollevata per fare perdere il siero al formaggio; il torchio per pressare il formaggio stesso, che veniva fatto salare in vaschette di legno sulle ciappe di ardesia provenienti dal Monte Chiappozzo.
Nel Museo non mancano neppure gli attrezzi tipici del ciclo della canapa: la gramola per spezzarla, il maiscio (macero), la scarlazza, il pettine per cardarla. Un tempo si faceva largo uso di questa fibra per indumenti: il prodotto più tipico del varesino è la mezzalana, un tessuto a trama di canapa e ordito di lana di pecora nera, usato per giacconi, calzoni e capi pesanti. E' interessante il materiale della bottega artigiana, come anche gli oggetti sparsi, i più disparati: la rastrellina per i mirtilli, il legno con i "denti" di chiodi; il portasale in legno; la fiocina per pescare; i collari per bovini ed ovini. Infine tutto il corredo di una cucina rustica: il fornello mobile (tanun); l'essiccatoio (graia) per castagne e granoturco; il testo per il pane; il mestolo (cassa) per attingere l'acqua alla conca; la mastra coi cassetti per la farina e la soprastante mèsa per impastare.