Ha sede nell’ala seicentesca dello storico Palazzo Luzzago, edifico che ospita anche il Municipio, la Biblioteca Civica e il Piccolo Teatro “Memo Bortolozzi”. Il percorso espositivo articolato in senso cronologico ripercorre l’evoluzione del popolamento nel territorio della bassa pianura bresciana dal Neolitico (VI millennio a.C.) fino all’età post medievale. La forte vocazione territoriale si coglie nei materiali presentati provenienti integralmente dal territorio di Manerbio e dai comuni limitrofi.
Manufatti in selce lavorata e frammenti di vasi a bocca quadrata, ceramiche e pugnali in bronzo, frammenti ceramici che indicano la presenza di contatti con genti etrusche documentano le epoche più antiche. Significativi reperti, quali le dracme in argento, attestano l'importanza della zona di Manerbio all'interno dell'area territoriale prescelta dai galli Cenomani per il loro stanziamento a partire dal IV secolo a. C. L'età romana è testimoniata da numerosi corredi tombali e per quella altomedievale sono esposti in museo frammenti di ceramica dalla tipica decorazione a stralucido e a stampiglia, oltre all'unica moneta nota in Italia del re Ariperto I (653-661 d. C.). A botteghe locali appartiene infine il ricco campionario di ceramiche rinascimentali che chiude cronologicamente il percorso espositivo.