All’interno dei suggestivi spazi del Castello ducale è allestito il Museo archeologico nazionale di Sessa Aurunca, che si connota per la sua dimensione territoriale, raccontando l’ampio territorio comprendente la Campania oltre il Volturno e il basso Lazio, tra le montagne di Treglia e la costa di Mondragone, fino ad Aquino e al promontorio Circeo. Il museo ricostruisce la storia del territorio popolato dagli Ausoni-Aurunci, dalle origini nell’età del Ferro (IX-VIII secolo a.C.), fino alla fondazione delle colonie latine di Suessa e Minturnae dopo la conquista romana del 313 a.C.
Nelle prime tre sale il racconto è dedicato alle fasi preromane, con le ricche testimonianze sugli insediamenti ausoni, fortemente connotati dal sacro, seguite da un focus specifico sui santuari e le aree sacre recintate. Tra questi, spesso costruiti al di fuori delle città, immersi nella natura, lungo i fiumi o sulle alture, il più noto è il santuario dedicato alla dea Marica, presso la foce del fiume Garigliano, di cui sono esposti i numerosi votivi.
Le sale successive illustrano l’età romana, con tre distinte narrazioni, di cui la prima è dedicata al territorio extraurbano, caratterizzato dalla presenza di ville rustiche e insediamenti dediti alla produzione di vino, tra cui spicca il rinomato Falerno, con le annesse aree destinate alla sepoltura dei defunti. La seconda, allo spazio urbano di Suessa, con la restituzione delle evidenze archeologiche ancora visibili, nonostante la sovrapposizione della città medioevale e moderna, pertinenti soprattutto ai principali edifici pubblici. Infine, l’ultima è sul teatro di Sessa Aurunca, uno degli edifici pubblici di età romana più imponenti scoperti sinora in Campania. Qui, il posizionamento degli elementi di arredo richiama quello che era stato progettato per gli spazi del teatro, sia pur adattandosi ad un ambiente ben differente, e il fulcro visivo è costituito dalla celebre statua di Matidia minor (che era collocata al centro della frons scenae).