Il museo espone al pubblico le testimonianze sulla vita del territorio nell’età protostorica relative alle necropoli di Canale Ianchina nell’entroterra locrese, di Sant’Onofrio di Roccella e di Santo Stefano di Grotteria ed in età greca con le novità emerse a seguito di recenti scavi legati all’ammodernamento della SS 106.
Il primo piano ospita una sezione dedicata alle Collezioni private confluite nel museo ed una seconda più ampia, che ospita i reperti rinvenuti in occasione della realizzazione della nuova SS 106 tra la fiumara del Torbido e quella del Condoianni partendo dal II millennio a.C. fino al II secolo a.C. Tra questi ricordiamo due tombe ellenistiche con volta a botte ritrovate integre e riallestite all’interno del museo. Tra le altre cose sono esposti, poi, i resti del complesso insediativo di età greca (VII-IV secolo a.C.) ubicato alle porte dell’antica città di Locri Epizefiri in località Canneti. Le indagini tecniche, con il ritrovamento di parte di una imbarcazione e animali bruciati, hanno restituito anche tracce di riti e abitudini quotidiane delle passate epoche.