la nuova sezione archeologica del Museo è il cuore del percorso che, dall’area ipogea del Duomo al Belvedere, racconta il periodo romano della Città. Un itinerario da assaporare percorrendo a piedi il centro cittadino e che trova tra le mura antiche di Palazzo Villabruna uno snodo centrale per comprendere cosa fu l’antica Feltria, sia sotto il profilo architettonico ed artistico che nell’ambito geo-politico, amministrativo e religioso.
Un racconto articolato che prende vita grazie a un importante apparato multimediale e a tecnologie concepite per offrire all’ospite un’esperienza di visita immersiva ed emozionale. Nell’atrio sei capitelli ionico-italici del I secolo a.C. rinvenuti in via Cornarotta, affiancati da uno corinzianeggiante del I sec. d.C. emerso durante i lavori di sistemazione di Piazza Duomo, offrono un eloquente saggio dell’edilizia pubblica feltrina nell’antichità.
La prima sala è dedicata alla scultura, con alcuni pezzi di straordinaria bellezza: dall’espressiva testa di satiro in marmo bianco lunense del I secolo d.C. rinvenuta nel 1935 tra via Mezzaterra e piazza Trento e Trieste al busto di efebo della fine I – inizio II sec. d.C. scoperto entro la muratura dei palazzetti Bovio-Da Comirano nel 1986 e copia del Narciso di Policleto. Ad accogliere il visitatore nella sala successiva è la monumentale statua in marmo greco bianco di Esculapio, il dio della medicina. Rinvenuta nel 1974 nell’area archeologica del Duomo, risale all’inizio del II secolo d.C.
Vi è poi uno spazio dedicato ai tesori antichi di origine feltrina che nel corso del tempo sono stati dispersi in molte collezioni in Italia e in Europa. Attraverso una serie di prestiti importanti e temporanei sarà possibile quindi ammirare ciò che, per varie vicissitudini, è conservato in musei e collezioni molto distanti da Feltre.