Allestito all’interno del palazzo settecentesco Tascini-De Galitiis-De Albentiis, espone i reperti emersi dagli scavi effettuati sul territorio di Atri sotto la direzione di Edoardo Brizio sul finire del 1800. All’ingegnere e archeologo Vincenzo Rosati appartiene la collezione ospitata nella prima sala consistente in armi, gioielli contenitori ed elementi architettonici decorativi provenienti dal tempio italico di Colle San Giorgio.
La seconda sala presenta ricostruzioni di strumenti legati alla preistoria del territorio abruzzese, dal Paleolitico alla prima Età del Ferro come utensili, vasi in argilla e frammenti di ceramica provenienti dall’insediamento di Colle Maralto risalente al Bronzo finale.
La terza sala raccoglie i corredi rinvenuti in 22 sepolture appartenenti a due o tre nuclei familiari, localizzate nelle due necropoli atriane, Colle della Giustizia e Pretara. Le sepolture maschili presentano l’armamento completo da guerriero (teste di mazza e pugnali ad antenne), mentre le sepolture femminili sono caratterizzare da contenitori e fibule e monili in pasta vitrea, in bronzo e ciprea, auspicio di fecondità.