La Fàrie di Checo è un opificio di remotissima costruzione: il primo documento che ne testimonia l’esistenza risale infatti al 1426. Il nome con cui è conosciuta, “Checo”, si riferisce al penultimo proprietario, Francesco Dassi, che l’ha rilevata nel 1902. Oltre a lui vi lavorarono il figlio ed il nipote, Candido Silverio, ultimo proprietario. Nel 1966, a causa di un’alluvione che rese impossibile l’erogazione dell’acqua, l’officina divenne definitivamente inservibile. Venne quindi ceduta alla Comunità montana della Carnia, che si occupò della sua ristrutturazione.