Bonifacio Bembo
Bonifacio Bembo (Brescia, 1420 – Milano, 1480) è stato un pittore e miniatore italiano attivo fra il 1447 e il 1477.
Di origine cremonese, figlio del pittore Giovanni e fratello degli artisti Benedetto e Ambrogio. Di formazione artistica tardogotica, fu attratto dagli ideali rinascimentali e, dopo aver conosciuto Gemisto Pletone, ne assorbì l'idealismo neoplatonico esprimendolo nel simbolismo dipinto sui suoi celebri Tarocchi, realizzati con straordinaria tecnica miniaturistica per il duca di Milano Filippo Maria Visconti, verso il 1442, e in seguito per Francesco Sforza e la sua consorte, Bianca Maria Visconti.
Lavorò soprattutto per conto dei duchi di Milano grazie ai quali effettuò una intensa attività artistica in tutta la regione lombarda. Fu chiamato spesso a operare a Milano e Pavia lasciando ai fratelli la gestione della bottega cremonese, fondata attorno al 1420 dal padre Giovanni.
Tra le sue più famose opere pittoriche troviamo gli affreschi della chiesa di Sant'Agostino a Cremona e i ritratti di Francesco Sforza e di sua moglie Bianca Maria Visconti, dipinti nel 1462 e attualmente conservati alla Pinacoteca di Brera (Milano). Altre opere sono le 289 illustrazioni del Codice Palatino 556 comprendenti Storie di Tristano, Lancillotto, le tavolette con Storie dell'Antico Testamento, il ciclo di affreschi con Storie della Vergine.
Al Bembo è attribuito un trittico conservato nella Pieve di Santa Maria in Carpino di Carpenedolo (Bs), e gli affreschi della cappella del castello di Monticelli d'Ongina.