il Palazzo ospita circa 350 opere tra pittura e scultura dei più significativi artisti italiani del secolo, acquisite in più di venti anni dall' Istituto Bancario col preciso intento di costituire una collezione che si configura oggi, per qualità e quantità di contenitore e contenuto, come una delle più complete collezioni d'arte contemporanea in Italia.
L'idea di avviare una raccolta d'arte italiana del Novecento risale al 1975, anno di acquisto del dipinto futurista Treno in corsa di Ivo Pannaggi. Sviluppatasi con un programma che privilegiava artisti marchigiani quali Scipione, presente con 13 opere che costituiscono una «collezione nella collezione», Licini, Tozzi, Bartolini e Cagli, la raccolta si estende gradualmente ai movimenti ed ai protagonisti della cultura figurativa italiana (appartenenti soprattutto alla Scuola Romana e al Futurismo) che erano entrati in contatto con la ricerca dei Marchigiani. Tra questi Balla, Severini, Depero, Morandi, De Chirico, Guttuso e Pirandello.
La collezione infine è completata da un consistente nucleo di sculture che documentano le ricerche plastiche del XX secolo, dal già citato Medardo Rosso alle opere di Arturo Martini, Pericle Fazzini e Mirko Basaldella sino ai grandi protagonisti del dopoguerra, come Pietro Cascella, Edgardo Mannucci, Arnaldo e Giò Pomodoro, Francesco Messina, Emilio Greco, Valeriano Trubbiani, Giuliano Vangi, Augusto Perez, Giacomo Manzù, Luciano Minguzzi e Umberto Mastroianni.
Il Palazzo è divenuto un autentico unicuum nel panorama del collezionismo bancario italiano.