Ospitato nei pressi del porto, rappresenta una singolare collezione di anfore di disparate epoche (cananee, fenicie, puniche, greche, romane e bizantine) raccolte in tutto il Mediterraneo dai pescherecci sambenedettesi che praticavano la pesca a strascico, tecnica già da anni non più consentita, che ha permesso di recuperare questi reperti perduti di civiltà passate.
Il Museo delle anfore è il primo passo per il costituendo "Museo del Mare" che si dovrà comporre anche dell'Antiquarium Truentino e del Museo della Pesca e della Civiltà Marinara integrando anche il Museo Ittico e Paleontologico.