L'allestimento ripercorre le tappe della presenza umana nel territorio di Cantiano, dalla comparsa dell'uomo sulla terra, alla fase protostorica, testimoniata da alcune fibule e bronzetti provenienti da raccolte di superficie e riconducibili a presenze di natura commerciale e di passaggio, legate all'esistenza di una frequentata pista precedente alla costruzione della consolare Flaminia. L'età romana vede una maggiore quantità di materiali, in larga parte connessi con il tracciato della via Flaminia. Di rilievo è il cippo miliario del 305 d.C. indicante la distanza di 140 miglia da Roma, rinvenuto in una casa colonica nei pressi di Cantiano, lungamente esposto nell'atrio del palazzo comunale.
I reperti in mostra, dal Paleolitico al Medioevo, provengono in larga misura dalla raccolta di Giulio Cesare Corsi, cantianese appassionato di archeologia; altri reperti come esagonette, ceramica da mensa rustica, vetri ecc. provengono dai siti individuati di ville rustiche. Una ricca sezione medievale ripercorre le tappe dal castrum di Luceolis al centro fortificato di Cantiano, alla cristianizzazione del territorio, dove erano, già prima del Mille, pievi e monasteri. Gran parte del materiale, ceramiche e frammenti di armi, proviene invece dalla rocca Gabrielli (Sant'Ubaldo), il castello della potente famiglia cantianese.