All’interno di un nucleo rurale riqualificato, il museo propone un allestimento organizzato secondo il tradizionale calendario agricolo con inizio l’11 novembre, giorno di S. Martino. Mentre nella prima sala si trovano attrezzi dedicati ai lavori autunnali come aratri, seminatrici e strumenti di palorcio per il taglio del bosco, ma anche attrezzi per la viticoltura come botti e alambicchi, nella sala successiva si incontrano gli strumenti per la lavorazione del latte e del formaggio, con un ampio spazio dedicato all’apicoltura e ai lavori femminili. A testimonianza della spartana semplicità di vita di un tempo, al piano rialzato potrete apprezzare la ricostruzione di una tipica casa contadina, con cucina e camera da letto. Posto su un terrazzo naturale raggiungibile attraverso una mulattiera, il museo permette di apprezzare anche il contesto paesaggistico circostante, come i famosi “caselli” e i “casotti” che punteggiano la salita: i primi utilizzati per la conservazione del latte fresco e la produzione e stagionatura dei formaggi, i secondi indispensabili per rifugiarsi in caso di brutto tempo, mettere al riparo il fieno e gli oggetti da lavoro. Merita infine una visita anche l’adiacente chiesetta medievale che, al suo interno, conserva un’importante pala d’altare formata da un dipinto su tela raffigurante la Madonna con i SS. Tommaso e Giovanni di Dio.