Costruito nel XVII secolo per Emanuele Filiberto Di Negro con la demolizione delle case medievali dei "De Nigro", che qui possiedono una torre, il palazzo compare per la prima volta nei rolli del 1614 a nome di Pietro Maria Gentile. Un altro Pietro Gentile, dopo duecento anni, diviene proprietario del palazzo che, più volte citato nelle guide per la preziosa quadreria con dipinti di Guido Reni, Tiziano Vecellio e Pieter Paul Rubens, viene definito da Ratti "di mole e altezza non ordinaria e di struttura assai nobile tanto nell'esteriore facciate quanto nel suo interno".
Le facciate, riccamente decorate con stucchi, si ammirano agevolmente, caso raro a Genova, da ampie prospettive, alla grandiosità esterna rispondono atrio e ninfeo del cortile loggiato e scalone a stucchi.
Nell'ottocento, la realizzazione della "carrettiera Carlo Alberto di Savoia" (oggi via Antonio Gramsci) che altrove ha rimosso le casupole addossate alla Ripa, ha lasciato intatto il prospetto del palazzo, divenuto ormai "Hotel Feder", scelto dallo storico tedesco Theodor Mommsen e dallo scrittore statunitense Herman Melville nei loro soggiorni in città.
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