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Federico Melis

Federico Melis


Federico Melis (Bosa, 1891 – Urbania, 1969) è stato un artista italiano. Egli fu il primo ceramista sardo a praticare la smaltatura a caldo per la produzione di ceramiche: è quindi da considerare l'iniziatore della ceramica artistica in Sardegna.

Federico Melis nacque a Bosa il 22 maggio del 1891 ma, ancora giovinetto, in seguito alla morte di entrambi i genitori, si trasferì a Cagliari dove compì gli studi all'Istituto Tecnico e fu allievo di Francesco Ciusa, il maggior scultore isolano.

Dopo le nozze con Isa Casano, nel 1919, si trasferì nel paese di Assemini, nelle vicinanze di Cagliari, centro di produzione di ceramica popolare e lì diede vita ad una intensa attività di sperimentazione per la conquista dei procedimenti tecnici necessari per ottenere ceramiche smaltate a caldo.

All'epoca lui lavorava alle Saline e la moglie era maestra elementare. A fronte di tutta quell'attività preliminare, nei suoi ricordi è rimasta evidenza solo di questa statuina del 1925, di cui tenne a precisare ancora nel 1963: "È un pezzo importante perché documenta la prima ceramica artistica sarda eseguita in Sardegna con argilla sarda, vernice sarda (galena di Monteponi, cotta coi forni rustici sardi.)"

Nel 1927 fu in grado di aprire ad Assemini una Scuola-Bottega d'Arte Ceramica che poi spostò a Cagliari nello stesso anno e dalla quale uscirono le prime ceramiche sarde, nuove per i soggetti e per la smaltatura a caldo.

Col trasferimento a Cagliari Federico Melis e la moglie lasciarono i loro impieghi per dedicarsi completamente alla ceramica. Nel 1929 la Bottega d'Arte Ceramica si trasformò in Sezione artistica della SCIC, Società Ceramica Industriale Cagliari.

Ricevette all'epoca la medaglia d'oro della Federazione dell'Artigianato "quale primo ceramista sardo". Alla fine del 1931, con alcuni allievi sardi che lo seguirono anche se solo per un anno, si recò a Roma dove allestì un laboratorio ceramico a Centocelle. Nel 1935 si trasferì ad Urbino per insegnare nella Scuola di ceramica annessa all'Istituto Statale d'Arte, di cui era preside il pittore sardo Mario Delitala.

Nel 1941 ebbe l'incarico di fondare e dirigere la Scuola di ceramica presso l'Istituto statale d'arte "Mengaroni" di Pesaro. Dal 1946 sino al 1961insegnò di nuovo ad Urbino, città che lo designò "Accademico di Raffaello".

Rimase tuttavia a vivere ad Urbania, l'antica Casteldurante, dov'era giunto nel 1944. Nel 1955 ricevette a Cannes il Diploma d'Onore dell'Accademia Internazionale della Ceramica alla Prima Mostra dei Capolavori della ceramica moderna cui presero parte anche Picasso, Chagall e Matisse. Lasciato l'insegnamento poté dedicarsi completamente all'attività ceramica nel suo studio ad Urbania, allestito nel 1959. Morì nel 1969 ad Urbania, città che l'aveva già dichiarato "cittadino benemerito". Molte delle sue opere sono state donate da lui e dalla moglie Isa al Museo di Urbania, collocato nel Palazzo ducale e nel quale è stata allestita una sala dedicata ai due ceramisti.