La casa del Tramezzo di Legno venne costruita in età preromana, intorno al I secolo a.C., per subire poi importanti lavori di restauro ed ampliamento durante il periodo giulio-claudia all'inizio del I secolo: a quest'epoca risalgono infatti la costruzione del peristilio e il rifacimento degli affreschi. Venne sepolta sotto una coltre di fango durante l'eruzione del Vesuvio del 79 e riportata alla luce ed esplorata a seguito delle indagini archeologiche condotte da Amedeo Maiuri tra il 1927 ed il 1933.
La casa si presenta con una tipica facciata patrizia che termina con una cornice ad ovali mentre alla base presenta dei sedili in muratura utilizzati dai clientes in attesa, prima di essere ricevuti dal proprietario; lungo le pareti delle fauci d'ingresso restano tracce di stucco su cui erano stati realizzati degli affreschi che risultano però sbiaditi dal tempo. Si accede quindi al grosso atrio, di tipo tuscanico, con stanze su tre lati, eccetto quello nord, in quanto gli ambienti vennero murati ed adibiti a botteghe: l'atrio ha un pavimento in cocciopesto con l'inserto di tessere di mosaico bianco, affreschi in terzo stile, con pannelli in bianco, rosso e giallo, arricchiti con disegni di motivi geometrici, ed al centro un impluvium in marmo, con base a mosaico e fontana centrale; è stato inoltre ritrovato un cartibulum in marmo riccamente decorato con teste di leoni. Il cubicolo lungo la parete est dell'atrio ha un pavimento a mosaico in bianco e nero decorato a motivi geometrici, un soffitto in parte a volta ed alle pareti affreschi in blu e verde su un fondo bianco e zoccolatura in rosso; lungo il lato sud si aprono un'ala e due cubicoli, uno dei quali decorato in terzo stile con pannelli rossi su un fondo nero e al cui interno custodiva un letto.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.