Il Museo civico archeologico di Bologna ha sede nel quattrocentesco Palazzo Galvani, l’antico “Ospedale della Morte”. Inaugurato nel settembre 1881, nasce dalla fusione di due musei, Universitario, erede della “Stanza delle Antichità” dell’Accademia delle Scienze fondata da Luigi Ferdinando Marsili (1714) e Comunale, arricchitosi della collezione di antichità del pittore Pelagio Palagi (1860) e di numerosissimi reperti provenienti dagli scavi condotti in quegli anni a Bologna e nel suo territorio.
Si colloca tra le più importanti raccolte archeologiche italiane ed è altamente rappresentativo della storia locale, dalla preistoria all’età romana. La collezione egizia del museo è una fra le più importanti d'Europa, ricca di più di 3500 oggetti, tra cui sarcofagi, stele e ushabti che documentano tremila anni di civiltà. Il moderno allestimento suggerisce un percorso di tipo cronologico, a partire dall'Antico Regno fino all'Epoca Tolemaica, con sezioni di approfondimento su tematiche di particolare interesse, quali il corredo funerario, la scrittura e gli amuleti. Tra i reperti più importanti spiccano i rilievi provenienti dalla tomba di Horemheb a Saqqara (XIII secolo a.C.), monumento riscoperto da scavi recenti, cui è dedicato un video in computer-grafica.
Il Museo archeologico vanta anche un'ampia collezione numismatica composta da circa 100 000 esemplari di monete, medaglie e conii. Tra le sezioni più significative si segnalano il consistente nucleo delle monete romane di età repubblicana e imperiale, la raccolta delle monete delle zecche italiane e il nucleo delle medaglie papali. La banca dati della raccolta, non esposta al pubblico, è consultabile su appuntamento presso il museo.