Martino Longhi il Giovane (Roma, 8 marzo 1602 – Viggiù, 15 dicembre 1660) è stato un architetto italiano, figlio di Onorio Longhi e nipote di Martino Longhi il vecchio.
Appartenente ad una dinastia di architetti proveniente da Viggiù, in Lombardia, è considerato uno degli architetti più originali del barocco romano, in grado di reggere il confronto con i grandi Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona.
La sua prima opera certa è la singolare facciata di Sant'Antonio dei Portoghesi a Roma (1629 circa), ornata da una grande abbondanza di stemmi e statue che ricordano quasi un apparato effimero, il cui timpano accoglie un gigantesco stemma della dinastia dei Braganza.
All'inizio del quarto decennio ereditò dal padre il cantiere dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, per cui disegnò un progetto di facciata (non eseguito) con un profilo concavo affiancato da due torri e ornato da un sovraffollarsi di colonne in travertino.
La sua opera più celebre è però la facciata della chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio (1646-1650) nella piazza della Fontana di Trevi, anch'essa caratterizzata dalla sovrabbondanza di colonne in travertino che si addensano in corrispondenza dell'asse centrale e dalla presenza di numerose statue, erme, stemmi e rilievi (il progetto originario, molto più ricco, non fu eseguito completamente). Committente della facciata fu il cardinale Giulio Mazzarino, che qui era stato battezzato.