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Giuseppe Sacconi

Giuseppe Sacconi


Giuseppe Sacconi (Montalto delle Marche, 5 luglio 1854 – Pistoia, 23 settembre 1905) è stato un architetto e politico italiano.

In seguito alla prestigiosa commissione, divenne uno dei protagonisti della cultura artistica dell'Italia post-unitaria, che era allora impegnata in accesissimi dibattiti volti alla creazione di uno "stile nazionale". Fu anche restauratore di alcuni celebri monumenti, il cui aspetto attuale è in parte dovuto alla sua opera.

Il Sacconi fece il suo tirocinio nello studio del principale architetto della nuova capitale, Luca Carimini, romano, ma di famiglia marchigiana di scalpellini emigrata da Urbisaglia. Quando nel 1871 gli fu affidato nel restauro e la costruzione della canonica della chiesa cinquecentesca della chiesa di Santa Maria di Loreto, situata a Roma nei pressi del Foro di Traiano, venne coadiuvato proprio da Carimini. La chiesa è opera di Antonio da Sangallo il Giovane compiuta da Giacomo Del Duca. Sacconi lavorò in particolare nel corpo della canonica, dove rivelò un preciso richiamo alle forme del Rinascimento maturo. Questo lavoro restauro viene talora confuso con quello alla Basilica di Loreto, che, al contrario, impegnò Sacconi molto più tardi, nell'ultimo decennio del secolo.

Nel 1884 ci fu la svolta che decise della sua vita: partecipò secondo concorso internazionale per il Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II a Roma, meglio noto come il Vittoriano o "Altare della Patria". Il Sacconi con il suo progetto vinse il concorso e dedicò da quel momento tutte le sue energie a dirigere il cantiere di quello che doveva essere il più importante monumento della terza Roma: la Roma capitale d'Italia. Si occupò di ogni più piccolo particolare, disegnando senza posa anche i dettagli costruttivi e stilistici. Risolse ottimamente i problemi costruttivi, che presto emersero, soprattutto a causa della presenza nel sottosuolo del Campidoglio di grandi cavità scavate in epoca antica nel colle. I lavori, iniziati nel 1885, lo impegnarono per tutta la vita e furono ultimati diversi anni dopo la sua morte.

Notevole è l'opera di Sacconi nel restauro della basilica della Santa Casa, a Loreto. In quest'edificio collaborò con il suo discepolo Guido Cirilli secondo il concetto di riedizione stilistica gotica dell'apparato decorativo.