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Clemente Molli

Clemente Molli


Clemente Molli oppure Moli (Bologna, 1599 c. – Venezia, 14 marzo 1664) è stato uno scultore italiano. I contemporanei lo riportano anche come architetto, poeta, letterato ed anche mercante d’arte.

Nacque in una nobile famiglia originaria di Russi, nel ravennate, spostatasi poi a Bologna. Fu avviato agli studi umanistici e filosofici ma per cause sconosciute dovette abbandonare. Non è noto dove abbia appreso l'arte della scultura. A dispetto delle scarse notizie dovette aver presto guadagnato una buona fama, anche come intellettuale, viste le commissioni ed il fatto di esser stato accolto nell'Accademia degli Incogniti e prima ancora nella veneziana Accademia degli Unisoni di Giulio e Barbara Strozzi. A questo si aggiunse il rapporto con Marco Boschini che lo citò, unico tra gli scultori suoi contemporanei, nella La Carta del Navegar pitoresco sia per tesserne le lodi che come consulente in fatto di scultura; Molli gli rispose con un sonetto nella presentazione. Sia nelle Glorie che nella Carta si annuncia l'attitudine del Molli per la scultura di "colossi", vale a dire opere civili di grandi dimensioni, che in effetti furono parte rilevante delle sue opere note.

All'inizio della sua carriera errò di città in città. Dapprima, sul finire degli anni trenta del Seicento, plasmò a stucco quattro statue per la cappella Dondini nella chiesa di San Salvatore della sua Bologna: Sant'Ignazio, San Giacomo, un santo eremita abate non identificato ed un San Paolo nettamente ispirati all'iconografia di Guido Reni.