Il Museo Archeologico di Campli è direttamente collegato alla vicina necropoli di Campovalano che ha restituito, nel corso di circa quaranta anni di ricerche, 610 sepolture dell'età del Ferro e della Romanizzazione (IX-III sec. a.C.).
Il percorso espositivo, con l’ausilio di ricostruzioni grafiche ed ambientali, illustra l’evoluzione del rito funerario presso una etnia Pretuzia di ambito culturale Medio-Adriatico o Piceno.
I monumenti funerari più antichi (età Orientalizzante) sono caratterizzati da grandi tumuli con circoli di pietre simili a quelli dell’area marchigiana e da corredi principeschi con armi, vasellame di bronzo di tradizione etrusca e dalla presenza del carro da guerra o da parata.
Nelle sepolture femminili spiccano le straordinarie parure di fibule di bronzo con pendenti di ciprie, bulle bivalva e collane di ambra e pasta vitrea. Dall’età Arcaica fino all’età della crisi (IV-III sec. a.C.) si assiste gradualmente ad un generale impoverimento dei corredi e a tutte quelle trasformazioni culturali di transizione verso la cultura classica-romana.