Tra gli oggetti più interessanti il museo espone un’introvabile memoria ROM degli anni Sessanta che apparteneva al primo calcolatore italiano ELEA 6001 di Olivetti, i primi dischi fissi IBM con la capacità, rivoluzionaria negli anni ‘80, di 1 gigabyte nonché un raro IBM System/36 recuperato presso la ex fabbrica di materiale elettrico di Caprino Veronese Molveno-Cometti, dove è rimasto al chiuso per 25 anni.
Attraverso l’esposizione, il museo vuole rappresentare un centro di diffusione della cultura scientifica, restituendo al visitatore la portata dell’impatto dell’innovazione tecnologica sulla vita di un’impresa, nonché delle persone che hanno usato quegli oggetti. «L’esposizione è solo un pretesto, continua il curatore Cristanini, per definire percorsi didattici e laboratoriali concordabili con i professori delle scuole in visita, con la possibilità di includere anche temi quali l’educazione civica in ambito digitale, il digital divide e l’impatto ambientale dei materiali utilizzati».
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.