Santa Maria della Salute (o chiesa della Salute o semplicemente La Salute) è una basilica di Venezia eretta nell'area della Punta della Dogana, da dove risalta nel panorama del Bacino di San Marco e del Canal Grande. Progettata da Baldassare Longhena con attenzione ai modelli del Palladio, è una delle migliori espressioni dell'architettura barocca veneziana. La sua costruzione rappresenta un ex voto alla Madonna da parte dei veneziani per la liberazione dalla peste che tra il 1630 e il 1631 decimò la popolazione, come era avvenuto in precedenza per le chiese del Redentore e di San Rocco. Questo è così radicato a Venezia che è stato necessario inserire la Vergine Maria nell'elenco dei santi patroni della città di Venezia. La facciata principale è stata decorata dallo scultore Tommaso Rues con statue marmoree dei quattro evangelisti.
Lo spazioso interno, centralizzato, è ampiamente illuminato dalle finestre termali delle sei cappelle laterali e dai finestroni del tamburo della cupola. La luce dà risalto alla pavimentazione in tessere di marmi policromi. Il presbiterio e l'altare maggiore disegnato dal Longhena stesso dominano su tutto. Il gruppo scultoreo sull'altare rappresenta una Madonna con bimbo, a rappresentare la Salute che difende Venezia dalla peste. È opera di uno scultore fiammingo molto attivo a Venezia, il cui nome viene solitamente reso in Giusto Le Court o Jouste de Corte nato a Ypres nel 1627 e morto a Venezia nel 1679. L'altare custodisce un'icona bizantina, la Madonna della Salute o Mesopanditissa, che proviene dall'Isola di Creta e fu portata a Venezia da Francesco Morosini nel 1670 quando dovettero cedere l'isola ai Turchi.
Importante patrimonio artistico della basilica sono le pale degli altari che portano la firma di Luca Giordano, Pietro Liberi e del Tiziano. La sacrestia, ad esempio, custodisce ben dodici opere di quest'ultimo artista, in rappresentanza dei diversi periodi pittorici della sua arte, trasportate qui dall' isola di Santo Spirito oltre a dipinti di Palma il Giovane e alla celebre tela del Tintoretto, le Nozze di Cana, realizzata nel 1561 per il refettorio dei Padri Crociferi.
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