Villa Serego (o Sarego) è una villa veneta progettata dall'architetto Andrea Palladio nel 1565. È dal 1996 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, assieme alle altre ville palladiane del Veneto.
Il committente è il veronese Marcantonio Serego, che entra in possesso della proprietà di Santa Sofia nel 1552 ma che solamente dal 1565 decide di rinnovare radicalmente il complesso edilizio ereditato dal padre. Poche e frammentarie sono le notizie che riguardano le vicende costruttive del complesso, che venne realizzato solo in piccola parte rispetto alla grande estensione disegnata da Palladio nei Quattro libri dell'architettura (1570): meno della metà del cortile rettangolare e in particolare la sezione settentrionale.
Nel 1740 Francesco Muttoni poté vedere il tracciato dell'intero cortile scandito dalle basi già poste in opera delle colonne che avrebbero dovuto completarlo. È dunque ipotizzabile che con la morte di Marcantonio negli anni ottanta del Cinquecento i lavori siano stati definitivamente interrotti, anche se pare dimostrata la volontà di concludere almeno la parte del complesso riservata agli appartamenti signorili.
Entro la metà dell'Ottocento la villa subì notevoli mutamenti a opera dell'architetto Luigi Trezza: nuovi ambienti abitabili vennero ad aggiungersi lungo il lato occidentale dell'edificio, innestandosi al tratto originale cinquecentesco e in parte manomettendolo, mentre alle testate del cortile lasciate incompiute veniva data un'immagine definitiva facendo girare trabeazione e balaustra.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.