Sono quanto rimane di un più ampio complesso di edifici e giardini, tra le massime testimonianze del rinascimento padovano ed espressione degli interessi culturali del suo ideatore: Alvise Cornaro (Venezia, 1480/84 - Padova, 1566). Studioso di idraulica e imprenditore agricolo, il Cornaro fu teorico dell'architettura, promotore delle arti figurative e mecenate degli artisti chiamati a lavorare nella sua "corte", ritrovo privilegiato dei più illustri protagonisti della vita intellettuale cittadina.
La Loggia, datata 1524, venne eretta su progetto dell'architetto veronese Giovanni Maria Falconetto, legato al Cornaro da amicizia e dal comune interesse per l'antichità classica. Appositamente ideata per rappresentazioni teatrali sulla scia del crescente interesse umanistico per il teatro antico, essa costituisce la prima concreta realizzazione in terra veneta della frons scenae di epoca romana, ossia la scena a portico su base rialzata, scandita da arcate e pilastri compositi, ornata con fregi e chiusa da un fondale rappresentativo.
Nelle sale attigue si aprono ariosi paesaggi attribuiti a Lambert Sustris, artista originario di Amsterdam ma operante, a partire dal terzo decennio del XVI secolo, a Roma, Venezia e Padova; è ipotizzabile che gli stucchi siamo opera dei figli del Falconetto e soprattutto di Tiziano Minio, scultore attivo nell'Odeo negli anni compresi fra il 1534 e il 1537.
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