L’esposizione, suddivisa in 4 ampie sale tematiche, è molto accurata e permette di ripercorrere la rapida evoluzione tecnologica delle armi, senza trascurare il dramma collettivo e personale dei tanti soldati sacrificati sui monti Cengio, Lemerle, Mosciagh, Zebio, Fior, Ortigara e Pasubio e lungo i fiumi Brenta, Piave ed Isonzo.
La ricostruzione d’ambiente di una baracca della Grande Guerra riconduce l’attenzione sulla quotidianità dei soldati mandati al fronte e stimola una serie di considerazioni generali sul primo conflitto mondiale.