Venne modificata più volte nel tempo fino ad assumere l'aspetto recente nel 1718 e il cui nome sembra provenire dalla vicinanza di una tomba romana e citata in antichi documenti ritrovati con ad tumbam (latino vicino alla tomba). La tradizione popolare vuole che il vecchio campanile, abbattuto nel 1928 per far posto a quello odierno, sorgesse su un faro di segnalazione dell'antico porto romano, deducibile dalla presenza della lapide risalente al III secolo murata sullo zoccolo. La lapide reca la seguente iscrizione: Columna haec magna ex parte calce illita rudus anguli nord-ovest est antiqui romani hadriatici phari vulgo de tumba - 1647 (Questa colonna, per buona parte ricoperta da intonaco, è il rudere dell'angolo nord-ovest dell'antico faro romano dell'adriatico, comunemente detto 'della Tomba'). All'interno è conservata una fonte battesimale di forma ottagonale, risalente al VII o VIII secolo, sulla quale è inciso il nome del 3º vescovo, vescovo Bono, il terzo della diocesi di Adria. Oltre a dipinti del XV e XVI secolo, nella cappella è presente un altorilievo in terracotta raffigurante una Dormitio Virginis e attribuito a Michele da Firenze.
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