La Casa Romana di Spoleto rappresenta un’ importante testimonianza archeologica dell’età romana datata al I Sec. d.C. Venne riportata alla luce nel 1885 dall’archeologo spoletino Giuseppe Sordini, che protrasse i lavori fino al 1900.
Della struttura a pianta quadrata, secondo l’uso del tempo, rimangono l’atrio con pavimento a mosaico a tessere bianche e nere, un bacino di raccolta (impluvium) e una cisterna per il convogliamento delle acque piovane. Ai lati della Casa si trovano poi due camere da letto, detti cubiculi, con pavimenti anche questi ricchi di mosaici. La zona settentrionale della domus comunica direttamente con un cortile porticato con tetto sostenuto da colonne. Ben visibili sono le condutture in piombo per la distribuzione dell’acqua che documentano la sontuosità dell’abitazione.