l’edificio è una rara testimonianza dell’evolversi dell’architettura locale e del modo di vivere di un tempo. Una semplice casa contadina che mantiene in ogni singolo anfratto una storia straordinaria stratificata dai secoli.
Le vecchie cucine dispongono ancora del focolare aperto e del forno in pietra per cuocere il pane. La stua, capolavoro di arte povera Ottocentesca, conserva tutte le suppellettili compresa una pagella scolastica del 1922, i vestiti e i ricordi dell’ultima inquilina Maria Grazioli, detta "La Bega".