La pieve originariamente era intitolata a santa Maria ad Sciatam o Ischiatam, appellativo che dovrebbe essere legato alla tipo di querce ischia, ed è una delle più antiche del territorio chiantigiano. È nota fin dagli anni '80 dell'XI secolo. La chiesa presenta una struttura ad unica navata con sulla facciata un possente campanile a torre che faceva parte delle strutture fortificate del complesso.
In origine però l'aspetto era diverso. Sul muro esterno della fiancata sinistra sono ancora visibili tre archi a tutto sesto, ora tamponate, impostati su pilastri quadrangolari privi di decorazioni e che sono la dimostrazione che in passato la chiesa dovesse avere più navate. In questa fiancata il paramento murario e il taglio delle bozze dei pilastri mostra una vicinanza stilistica con edifici altomedievali dell'area senese -aretina quali la pieve di Santa Restituta, la chiesa di San Ippolito ad Asciano, alla cosiddetta cappella carolingia dell'Abbazia di Sant'Antimo. La riduzione ad una sola navata è da mettere in correlazione con i danni subiti nel saccheggio del 1229.
L'interno, coperto a capriate, presenta tre altari barocchi realizzati dal pievano Giovan Battista Lucchi (morto nel 1784) ed è ornato secondo un gusto neomedievale. Sulla sinistra del presbiterio si trova la cappella del Sacramento, un vano a pianta quadrata con copertura con volte a crociera usato ora come sagrestia.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.