L’edificio che ospita il museo si trova a Sant’Ippolito in Valle, nel luogo che trae il nome dalla chiesa romanica e dall’antico popolo. Fa parte del complesso cinquecentesco di Villa Da Vinci e in prossimità di una millenaria cappella (menzionata in una Bolla di Celestino III dell’8 giugno 1152 sotto il nome dei SS. Ippolito e Cassiano).
Questa esposizione documenta e approfondisce aspetti meno noti dell’attività di Leonardo: in particolare i suoi rapporti con l’agricoltura, che ebbe un ruolo importante nella sua biografia e nei suoi studi, a partire dall’infanzia, nell’ambito della famiglia paterna che possedeva diversi terreni vitati e olivati tra Vinci, Bacchereto di Carmignano, San Zio di Cerreto Guidi. Leonardo se ne occupò, infatti, in studi tecnologici e di natura; in favole e profezie, rebus e allegorie; in osservazioni sulla coltivazione delle viti da Vigevano a Cesena; in considerazioni enologiche. Progettò anche diversi strumenti e frantoi, tradizionali e innovativi.